Il blog contiene una raccolta di poesie e una antologia di racconti, fiabe e leggende dal 1995 al 2000, stampate nel 2001 presso la Tipolitografia Rossetti di Fontanellato, oltre a testi teatrali la cui libera rappresentazione è vincolata all'utilizzo senza scopo di lucro.
Opere selezionate
Opere selezionate
Roxan@ - Poesie in volo, raccolta dal 1995 al 2000
Utopia - Racconti e parole in libertà, antologia dal 1995 al 2000
Testi teatrali e fiabe: Prendete i bambini - L'Altro mondo possibile – Gli occhi di Frugolina
Anno 1993 - Lettura interpretativa tratta dal testo teatrale “Il Gioco” in occasione del concorso “Donne sull'orlo” a cura della Scuola Regionale di Teatro del Veneto.
Anno 1994 - Rappresentazione a Padova del testo “Prendete i bambini” nell'ambito della rassegna teatrale “Donne sull'orlo”.
Anno 1996 - Menzione speciale per la fiaba “Gli occhi di Frugolina” Concorso Europeo Omero al Salone del Libro di Torino.
domenica 1 dicembre 2019
Bastarda
venerdì 1 novembre 2019
Maree
martedì 1 ottobre 2019
L'anno della calda estate
seduta davanti al mare
stava.
E lui, cappello dannunziano,
con passo lieve alle spalle
giunse.
Senza voltarsi lei gli parlò,
di attese prive di scampo,
di certezze rubate al tempo.
Insieme gustarono infusi
dagli antichi sapori,
polveri aromatizzate al karkadè.
I sorsi della vita
versati l’un nell’altro,
s’accompagnavano a ritmici silenzi.
Un treno mai partito,
una stazione occultata nelle nebbie,
bambini su rughe profonde.
E lei narrò di quando,
attraversando le onde,
con gli occhi più asciutti del mare.
E lui ricordò di corpi,
padri e figli orfani di un perché,
era l’anno internazionale del nonno.
All’orizzonte videro arrivare,
gocce in un lago salato,
tutti gli amici del sogno che fu.
E loro due sorseggiavano il the,
bollito con l’acqua di mare,
da una cuccuma stracolma d’amore.
domenica 1 settembre 2019
Mare
Facevo castelli di sabbia.
Un’onda me li portò via.
Allora costruii case di mattoncini.
Volevo metterci sopra un ombrellino di carta.
Ma una folata di vento me lo lanciò nell’acqua.
Con uno stecchino disegnavo cuori umidi.
La polvere sollevata dai sandali
me li seccava.
La sabbia bagnata,
lasciata scorrere a clessidra,
modellò guglie di cattedrali.
Nella notte,
raccogliemmo le preghiere delle anime marine.
Gemiti e sospiri delle ostriche che al buio
dischiusero le labbra.
E un balenio di perle illuminò il mare.
Al mattino, orme abbandonate sulla spiaggia
giacevano spaiate.
giovedì 1 agosto 2019
Chador
strapperei una per una tutte le pagine
farei francobolli di ogni tua foto
spezzerei gambe e braccia alle mie bambole.
E poi raccoglierei parole
paesaggi e occhi di porcellana
e ne farei un collage.
Nessun cero acceso davanti alla mia icona
nemmeno una lacrima bagnerà il mio chador.
Io, ridente, tra le sete viola della follia.
lunedì 1 luglio 2019
Farfalle
non c’è nessuno che mi aspetta.
Vorrei fuggire via,
ma traditori mi riportano
e io non voglio.
Vorrei una voce,
un bacio una carezza
un pugno una schifezza.
Vorrei luce, squarcio, strazio
buio, pesta, calca
sputi sulle membra.
Vorrei una farfalla in una gabbia,
voli, ali, sospiri
per imprigionarti.
sabato 1 giugno 2019
Essere uomo
Non è più tempo di giochi.
Ti insegnerò a essere donna
senza mai farti strappare il cuore.
A essere madre
prima che ti venga negato un figlio.
A fuggire da chi ti vuole
cagna addomesticata.
Farò del tuo corpo di farfalla
un languido nido di delizie.
Un alito di vento della tua mente,
labirinto di sogni e poesia.
Giacerò muto accanto a te,
anima selvatica così pura perché sola.
E sarai una stella lontana per quel padre
che oserà chiamarti piccola.
mercoledì 1 maggio 2019
Volo magico
che mi avrà.
O un improvvisato saggio, che mi racconterà
la sua verità.
Oppure il miglior banditore sulla piazza.
E potrà esaltarsi dentro me o piangermi addosso
la sua inadeguatezza.
Specchiarsi in occhi sbarrati di bambina,
in lampi di donna.
Galleggiare sospeso nei miei gelidi anfratti lunari.
E fuggirà, terrorizzato, da una femmina innamorata.
Da un poeta che scava fuori le emozioni.
Dallo sguardo di una strega che sa leggere nel tempo.
lunedì 1 aprile 2019
E se
pane,
io ti darei farina e briciole
e ti direi:
“Conserva la farina per quando avrai fame
e riponi le briciole in tasca per quando ti sentirai solo”.
E se poi domani tu mi domandassi
acqua,
io ti donerei un tino e grappoli d’uva
e ti direi:
“Se vuoi dissetarti attingi alla fonte,
se vuoi inebriarti unisci a coppa le tue mani alle mie”.
E se una notte implorerai
amore,
io ti direi:
“Mostrami le unghie che hanno scavato briciole,
spremuto acini purpurei,
per la nostra nicchia di marzapane”.
venerdì 1 marzo 2019
Dove sei?
su rocce, le unghie nelle crepe.
Scavato in fondo al mare
fino a soffocarmi di sabbia.
Selve notturne ho attraversato
per arrivare a te, su rami spinosi i miei capelli.
Prosciugato fonti per un tuo sguardo,
riflesso stagnante dentro la pozzanghera.
Ho rinnegato il Dio
e deposto agnelli sgozzati davanti alla tua ara.
Trafitto un cuore col punteruolo,
trapiantato il tuo.
Ho indossato vesti da sciantosa
per strappare dai tuoi occhi un po’ di vita.
Ho seminato lucciole nel firmamento,
a indicarti la via.
venerdì 1 febbraio 2019
Del volo delle donne in amore
Non chiedermi che aspiro dalle narici,
te.
Non chiedermi che vedo nell'amore.
Sono in viaggio,
sola.
Non chiedermi se godo delle tue carezze.
Fammele in silenzio
e respira dai miei pori.
Non chiedermi il sapore dei tuoi baci.
Divorali
e taci.
Non chiedermi dell'orgasmo di una musica,
di una visione di un sogno.
Mi ritrovi al ritorno.
Non chiedermi.
Se sei dentro di me,
lì è la risposta.
martedì 1 gennaio 2019
La Dea
Donna Luna, la chiamasti.
Gocce d'argento ti fusero il petto
d'oro il suo tocco colò nei solchi della schiena.
Nella notte di plenilunio
danzerai d'amore con la dea carnale.
Occhi sconvolti in un giaciglio
attraverserà la cometa.
Nella sua scia, tu sarai sposo
di Luna, e padre di Donna.