Opere selezionate

Opere selezionate

Roxan@ - Poesie in volo, raccolta dal 1995 al 2000

Utopia - Racconti e parole in libertà, antologia dal 1995 al 2000

Testi teatrali e fiabe: Prendete i bambini - L'Altro mondo possibile – Gli occhi di Frugolina

Anno 1993 - Lettura interpretativa tratta dal testo teatrale “Il Gioco” in occasione del concorso “Donne sull'orlo” a cura della Scuola Regionale di Teatro del Veneto.
Anno 1994 - Rappresentazione a Padova del testo “Prendete i bambini” nell'ambito della rassegna teatrale “Donne sull'orlo”.
Anno 1996 - Menzione speciale per la fiaba “Gli occhi di Frugolina” Concorso Europeo Omero al Salone del Libro di Torino.



sabato 1 dicembre 2018

Così

Vorrei poter gridare
ma io gridare non so,
m'hanno insegnato a tacere, umile e muta.
Vorrei saper cantare
ma io cantare non posso,
la mia voce è sottotono.
Vorrei stringermi a te e lì
in un vicolo buio fare l'amore,
ma per me passione è martirio.
Sui miei occhi raramente
si abbassano le palpebre.
Questa è la mia sfida.
Tra le labbra lunghe pause
e parole sussurrate.
I miei silenzi in dono.
Corde tese tra le dita,
al tocco di una carezza lieve.
Così, sono i miei versi.
Così. Se mi vuoi amare.

giovedì 1 novembre 2018

Dimmi

Tu dimmi
dimmi quali corde ancor vibrare
se le sirene han preso il tuo canto
dei tonfi nel cuore ne hai fatto
tamburi.
Sia maledetto il tempo assieme al mio
voci che t'han dannato
perso, sordo e muto
eroso mente.
Quando il volo mancato
si farà voto, vuoto
non si udrà verso non vedrà cielo
umano. Cieco.
Ne’ lacrime ne' pathos stille
di sangue trasudano pupille.
Basta che taci.
Un re minore non s'intona all'amore.

lunedì 1 ottobre 2018

Macumba

Non cercarmi nella savana
ne' gazzella ne' leone io sarò
ma filo d'erba sferzato dalla corsa folle
degli elefanti.
Non cercarmi nelle bidonville
a elemosinare pane e amore a tradimento
perché bambina dalle mani sdrucite
m'aggrapperò alla tua gola cucita.
Non cercarmi in città assediate
da grattacieli di coscienze intermittenti
è nel sibilo notturno del vento
che muori d'amore in un letto e t'innamori dell'alba.
Tra fiori di campo a cuore chino
annusando occhi trafitti
col gusto di spighe spezzate fra i denti
così, ci troveremo.

sabato 1 settembre 2018

Basta un attimo

Il cavallo della giostra gira.
Con il cuore svuotato da un cucchiaino,
non serve ora spazzare via nuvole,
solo fiabe da spazzare via.
Potrei stringerti le mani al collo,
per una carezza o morsa finale.
Sapresti allora di che colore è il cielo crollato,
muto standotene, a riempire di silenzio il vuoto dentro.
Potrei farmi male,
aggrapparmi ai capelli fino a strapparmi via da te.
Scuotere le nostre teste all'unisono
condannandoci a continuare la corsa.
Immagina che il cavallo della giostra zoppichi.
Risalire ancora su quella giostra,
ritrovandoci al prossimo giro,
o fermare la corsa.
Piovono cuori di cartapesta.

mercoledì 1 agosto 2018

Parole

Mi mancano le parole.
Per piangere
sorriderti
perché non sia un tempo indefinibile l'amare.
Ho perso le parole.
Per soffrire
per piacere
perché quiete sia il farmi ricordare.
Ridammi le parole.
Per scriverle
recitarle
perché possa nel silenzio del tuo grembo riposare.

domenica 1 luglio 2018

Vivi

Se io che ti sono stata
amica sorella madre amante
non ti avessi detto vado.
Se tu che mi sei stato
compagno amico fratello amante
non mi avessi detto vai.
Se lei, piccola com'è eppur piangendo
dice “mi manchi”.
Se noi, grandi ma stupidi bambini
diciamo “t'amo non t'amo”.
Sapendo il giorno preciso della morte,
così come quello dell'amore
ci diremmo:
vivi.

venerdì 1 giugno 2018

Fiaba

Raccontami ancora una favola.
Che sempre m'amerai
che ombra non ci perderà
che pace ormai saremo.
Raccontami del sole che asciuga la pioggia
di luna che dopo l'eclisse accenda le stelle
di mari salvati da delfini innamorati.
Raccontami una favola, ancora.
E sull'ultima m'addormenterò
un mondo tutto mio che avrà gli occhi tuoi.

martedì 1 maggio 2018

Scricciolo

Vorrei leggere in questo cristallo
il tuo, il mio, domani.
Vorrei vederti libero, volare, lontano
ma già sento le mie ali, spezzarsi.
Vorrei raccoglierti e sfamarti,
mai, di cibo e calore, addomesticarti.
Vorrei svegliarmi al mattino al tuo canto
e la sera, in penombra, parlarti.
Vorrei insegnarti, e imparare, a volare
ma il tempo disegna una rosa di piombo, sul cuore.
Spargo briciole sul davanzale e resto,
discosta, a guardarti.
Fin quando vorrai ritornare.

domenica 1 aprile 2018

Dimensioni

















Vieni qui amore mio,
tra le mie braccia ancora,
che ho mille cose da dirti.
Io passo lunghissime sere a parlare con te.
Io ho solo il tempo da insegnarti,
la certezza di ciò che non sarà mai più,
un po' di saggezza distillata nelle mie parole.
Quello che pareva vivo, vero, immenso
si perde nell'universo.
Pensi di avere in pugno la vita,
di stringere tra le dita amori eterni,
e poi senti scivolarti fuori dalle membra
fluidi,
i tuoi ectoplasmi.
Deve essere così la morte.
E a rammentarti che sei tuttora viva,
quel sordo dolore,
anatema del tempo,
"ricordati che devi morire".
Quanto c'è di aleatorio,
bambino mio,
in ogni nostro movimento.
Tu qui, con la schiena attaccata al mio ventre.
Io con le braccia che ti cingono le spalle,
la mia bocca a berti i capelli,
a sussurrarti lo sgocciolio del tempo.
No amore mio,
non sempre, non mai,
ma di più,
adesso e ora,
solo di più.

giovedì 1 marzo 2018

Nel giorno di Ognissanti

Io sono la mamma che ti ha aperto la porta.
Che ha diviso con te briciole sul guanciale.
Abbiamo seppellito insieme i nostri lutti.
Un fiore, un pensiero, malinconie.
Risate si sono appiccicate alle pareti.
Come i tuoi occhi al mio cuore.
Non so se domani tornerai e in quali vesti.
E se io sarò capace di aspettarti.
Ma ti porterò dentro.
Come un eterno bambino.
E tu per sempre mi cercherai.
Fino a che non mi farò raggiungere.

giovedì 1 febbraio 2018

A M.

E verranno mille bambini
ad allacciarsi le scarpe.
Piccoli piedi stanchi aggrappati al collo.
Che le mie gambe
possano farti cuscino
ai cattivi pensieri.
Una bambina disegna
una mamma dalla bocca spalancata.
Le mani tra i capelli,
non voglio sentirti,
voglio solo guardarti.

lunedì 1 gennaio 2018

Stefano

Avevi gli occhi troppo larghi.
Come i pantaloni.
Esonero parziale dalla vita,
l'ho saputo così.
La tua bambina,
cucciolo senza un perché.
La prenderò per mano.
Nelle mie parole, l'azzurro del tuo sorriso.