Opere selezionate

Opere selezionate

Roxan@ - Poesie in volo, raccolta dal 1995 al 2000

Utopia - Racconti e parole in libertà, antologia dal 1995 al 2000

Testi teatrali e fiabe: Prendete i bambini - L'Altro mondo possibile – Gli occhi di Frugolina

Anno 1993 - Lettura interpretativa tratta dal testo teatrale “Il Gioco” in occasione del concorso “Donne sull'orlo” a cura della Scuola Regionale di Teatro del Veneto.
Anno 1994 - Rappresentazione a Padova del testo “Prendete i bambini” nell'ambito della rassegna teatrale “Donne sull'orlo”.
Anno 1996 - Menzione speciale per la fiaba “Gli occhi di Frugolina” Concorso Europeo Omero al Salone del Libro di Torino.



lunedì 1 dicembre 2014

Palcoscenico

All'ultima battuta
la ballerina in punta di piedi
scomparve dietro il sipario.
Nella buca
il suggeritore bestemmiava i suoi santi.
Il direttore d'orchestra buttò con stizza a terra
gli spartiti.
Altalenando,
il Gobbo sorrideva sornione.

sabato 1 novembre 2014

HI!

La ragazza sul cubo nuda ballava.
Saltò la luce.
Il disco stridette come un topolino preso in trappola.
Nello specchio del riflettore,
la spina staccata.

mercoledì 1 ottobre 2014

Do not disturb!

Siamo gatti randagi,
spiriti bambini vaghiamo
orfani, tra macerie di ricordi.
Come siamo stupidi,
narcisi che si specchiano
nella propria solitudine.
Quanto siamo fragili,
basta un alito di vento
per disintegrarci l'anima.

lunedì 1 settembre 2014

Fantasma

Te lo ritrovi all'improvviso nell'alcova.
E alla luce di un'alba
sogno o son desto?
ti pare di averlo sentito, toccato, posseduto.
Ti rigiri e sfiori il vuoto.
Rifai il letto, e quel raggio di sole
colpisce tracce di ectoplasma.
Sogno?
Follia?
Chiudi occhi e persiane.
Hai catturato nella rete del tempo
un fantasma.

venerdì 1 agosto 2014

Ali

Alla luce delle stelle
digitiamo pensieri
È grande la luna
disegnata col pennarello
Nel cielo di parole
un tempo profumato d’inchiostro
Ricamiamo lenzuola
oggi come allora
Le tue cifre, le mie,
non servono firme per leggerci il cuore.

martedì 1 luglio 2014

Utopia







E questa è una poesia minore.
Già lo so.
La puoi mettere nella tua raccolta.
O rinchiuderla in un cassetto.
E un giorno qualcuno ti chiederà:
- Utopia cos'è? -
E' una poesia minore.
Già lo so.

domenica 1 giugno 2014

Ho bisogno

Ho bisogno di averti intorno.
Di cacciarti dal mio letto nelle sere d'inverno.
Di salire le scale e di sapere che lì ti trovo.
Di prenderti di sorpresa mentre dormi.
Di consumarti a poco a poco.
Ho bisogno di viverti addosso.

giovedì 1 maggio 2014

Le tue mani

Voglio le tue mani a raffreddarmi la fronte
quando vomiterò parole di rabbia.
Voglio le tue mani a sostenermi il seno
quando il respiro si farà più affannoso.
Voglio le tue mani a cingermi i fianchi
quando chiuderemo il mondo fuori.
Voglio le tue impronte digitali sul mio cuore.

martedì 1 aprile 2014

Mamma

Ti ho sognata questa notte
Non ricordo in quale scena.
È un invito una carezza
O un buffetto sulla guancia?
Dubito d’aver dormito insieme a te
Stupore risvegliarmi,
Il tuo pensiero accanto.
Taciturna tu dirmi chissà che,
Vorrai.
Nessun numero bizzarro da giocare.
Per capire,
Ho bisogno ancora
Di sognarti.

sabato 1 marzo 2014

La collana

Ogni alba è una perla.
Sono rari i mattini.
Fanne un filo e indossale.
Son perle di mare, non di fiume.
Se rotolano a terra puoi raccoglierle.
Ma riposte in uno scrigno, muoiono.
Per fermaglio la tua anima d'argento.
Stille di cuore per rubini.
La collana di perle è mia madre.
Te la lascio in eredità.

sabato 1 febbraio 2014

Roxan@ poesie in volo - Postfazione

L’autrice scrive per non dimenticare.
Poesie che sanno di amore, di rabbia, di lotte ed emozioni; bastarde e randagie per chi esce di tana nel giorno a rosicare libertà alla vita, da condividere in una notte complice di abbraccio col mondo.
Perché nonostante tutto al di là di ogni tempo, luogo e spazio, si ama. 
In volo con o senza rete, compagni di viaggio, nell’utopia.


Tante parole sono state dette, scritte. 
Questo libro raccoglie le mie poesie dal 1995 al 2000, cinque anni vissuti intensamente e così narrati.
È il racconto del mondo degli affetti: i miei figli, la madre, le voci delle donne, i compagni di viaggio; è il diario della fatica del vivere, versi quotidiani, sussurrati o gridati con rabbia e con amore.
Molti dei miei scritti si trovano anche in Rete: vi ho incontrato solitudini, storie, e persone bellissime; essenze disperse ma mai dimenticate, o presenze amiche  alle quali va il mio abbraccio.
Comunicare, le emozioni, la poesia, sono beni inestimabili.  
Abbiamone cura. 

Libertà è guardare negli occhi di un bambino  
e deporre lo scudo del nostro essere adulti.

mercoledì 1 gennaio 2014

Utopia parole in libertà - Prologo

ANTOLOGIA 
DI RACCONTI 
DAL 1995 AL 2000




Alla fine di ogni millennio ci si interroga su catastrofi annunciate, l'inizio di una nuova era, il compimento di un periodo storico.
Pensare a queste cifre da pallottoliere, come in un simmetrico gioco al caleidoscopio, rievoca arcaici significati cabalistici.
Riecheggiano suoni onomatopeici: la cascatella del Palazzeschi sostituita da slogan epocali.
Il gorgoglio della parola pura, chiave di violino, si tramuta nel ritmo ossessivo di note cacofoniche.
L'ermetismo del saggio, maestro di poesia e filosofia, clonato in idiomi futuribili: metropolitano, cibernetico, globale.
La verità di Pasolini. 
Beatificazione del libero pensiero o stupro commemorativo?
La profezia della torre di Babele si avvera nel terzo millennio. 
Il neorealismo seppellito dalle macerie di un muro in rovina.
La sperimentazione linguistica soffocata nelle fosse comuni della massificazione e della omologazione.
Nel fumo del rogo di una biblioteca, Sarajevo, polvere di rosa...
Quale fu il suo nome? Conoscenza, sapere, memoria?
Utopia come Alice, l'ingenua bambina che oltrepassa lo specchio.
Cornice di una realtà che, come stecche di busto, imprigiona la vita.
E noi che viviamo sicuri nelle nostre tiepide case, quale futuro, quale mondo ci aspetta?
La speranza, Araba Fenice che risorge ogni mille anni...
Utopia.

Parole, sottile veleno inoculato 
nelle spire del potere.
Parole, fragili crepe nel muro di Berlino.
Parole, sante e benedette, onde migratorie.
Parole, occultate e mute seppellite
 da un mare di veline.