A frugare in fogli di giornale
a fissare in punta di matita
segni di rughe di te, bambino.
Vedo nel rosso dei tuoi quadri
scivolarti dalla tela
con dita insanguinate
aggrappate.
Vedo nella china l'alfabeto lacerato
macchie nei trucioli di ferro
tra i fondi di caffè
il tuo destino.
Vedo un cestino traboccante
di pensieri appallottolati
la clessidra capovolta
a promemoria.
Vedo forse un orizzonte,
un bozzetto di volo
barche neutre e un solo mare
il verde e blu dell'acquamarina.
Vedo luce in una tua frase
“ad abbracciare tutte le strade del mondo”
vedo un lieve sorriso, a ponte l'arcobaleno.
Tu.