che ho mille cose da dirti.
Io passo lunghissime sere a parlare con te.
Io ho solo il tempo da insegnarti,
la certezza di ciò che non sarà mai più,
un po' di saggezza distillata nelle mie parole.
Quello che pareva vivo, vero, immenso
si perde nell'universo.
Pensi di avere in pugno la vita,
di stringere tra le dita amori eterni,
e poi senti scivolarti fuori dalle membra
fluidi,
i tuoi ectoplasmi.
Deve essere così la morte.
E a rammentarti che sei tuttora viva,
quel sordo dolore,
anatema del tempo,
"ricordati che devi morire".
Quanto c'è di aleatorio,
bambino mio,
in ogni nostro movimento.
Tu qui, con la schiena attaccata al mio ventre.
Io con le braccia che ti cingono le spalle,
la mia bocca a berti i capelli,
a sussurrarti lo sgocciolio del tempo.
No amore mio,
non sempre, non mai,
ma di più,
adesso e ora,
solo di più.
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