per poi assistere
muta
allo sgretolarsi della Vostra ignavia.
Vorrei vederVi sprofondare in un mare di disprezzo
senza nome
così come anonimo
è l’odore della morte.
Vorrei che la rabbia che mi sale dentro trovasse cura
in quell’ospedale
franato
senza appiglio.
Vorrei scrutarVi gli occhi fino a soffocarVi
nel Vostro stesso ansito,
soffocando ogni scusa ogni preghiera
seppelliti da fantasmi rimorsi.
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