Opere selezionate

Opere selezionate

Roxan@ - Poesie in volo, raccolta dal 1995 al 2000

Utopia - Racconti e parole in libertà, antologia dal 1995 al 2000

Testi teatrali e fiabe: Prendete i bambini - L'Altro mondo possibile – Gli occhi di Frugolina

Anno 1993 - Lettura interpretativa tratta dal testo teatrale “Il Gioco” in occasione del concorso “Donne sull'orlo” a cura della Scuola Regionale di Teatro del Veneto.
Anno 1994 - Rappresentazione a Padova del testo “Prendete i bambini” nell'ambito della rassegna teatrale “Donne sull'orlo”.
Anno 1996 - Menzione speciale per la fiaba “Gli occhi di Frugolina” Concorso Europeo Omero al Salone del Libro di Torino.



domenica 1 settembre 2013

Vita da single



La mia bambina di sette anni da mesi mi chiede di essere battezzata.
Io, madre, single, atea, le dico: “Va bene, andiamo”.
Oggi siamo state a ciò che chiamano “l'Accoglienza”, in chiesa.
Ci sono altri quattro bimbi, molto più piccoli della mia.
Padri, madri, fratelli, padrini, madrine, chi con la nonna. 
C'è solo un'altra madre sola come me, meglio così.
Il sacerdote chiama la bimba a sé, coinvolgendola, mettendola a suo agio, a lei piace essere protagonista.
E' una specie di messa, a turno si legge un brano, tocca a me e non sono attenta, come ai tempi della scuola, la mente viaggia.
Mi ritrovo a recitare il Padre Nostro, andandolo a ripescare nella lontana memoria della mia infanzia.
Il segno della croce sulla fronte della mia bambina. 
Da ripetere come madre, e dice il sacerdote, ogni volta che si desidera, come simbolo di benedizione.
Mi piace l'idea.
La messa è finita, ci ritroviamo in canonica. 
Chiede alla bambina se la scelta del battesimo è sua o della mamma.
Lei ci pensa un attimo, e poi decisa risponde che è sua.
Spiego al prete che io sono atea, un momento di silenzio. 
Quasi mi sento tornare dodicenne.
Più per ricreare una parvenza di fede, comunico al sacerdote che il padre della bambina è cristiano  - per fortuna mi risparmia il chiedermi dov'è, ha capito - e che farò il possibile per farle frequentare il catechismo, la messa non posso essendo atea e alla domenica la bimba è affidata al padre.
Mi chiede il nome del padrino, quello della madrina, a quest'ultima ancora non avevo pensato, glielo comunicherò.
Dovrei raccontagli una vita, e non parleremmo di fede.
Faranno un incontro a casa di ognuno del battezzandi - si dice poi così? - va bene rispondo, ci saremo,  io e la mia bambina.
La bimba chiede al sacerdote com'è nato Dio.
Bella domanda.
Il prete non è pronto a rispondere al modo pragmatico a cui la bimba è abituata, noto che lei rimane perplessa.
Io, da atea, le risponderei che Dio è dentro di lei, è il mondo, che nasce dalla gioia e dal dolore...
All'uscita la bambina mi dice entusiasta: “Che bello!” e io ne sono contenta.
Io e la mia bambina, un mondo a sé.

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